Premesso che:
il 21 maggio 2021 è stato approvato il decreto del Ministero della transizione ecologica sui titoli di efficienza energetica, o cosiddetti certificati bianchi. A quasi 8 mesi da tale approvazione, non risultano implementati tutti gli interventi finalizzati a rilanciare proprio il meccanismo dei certificati bianchi;
il decreto ministeriale, all'articolo 6, prevede che la tabella contenente l'elenco non esaustivo dei progetti di efficienza energetica ammissibili, distinti per tipologia di intervento e forma di energia risparmiata e con l'indicazione dei valori di vita utile ai fini del riconoscimento dei certificati bianchi, sia aggiornata e integrata tramite ulteriore decreto del Ministero, nei 60 giorni successivi alla trasmissione delle risultanze dell'istruttoria preliminare svolta dal GSE (Gestore dei servizi energetici), in collaborazione con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e RSE (Ricerca sul sistema energetico). Risulta che tale trasmissione sia avvenuta e che i previsti 60 giorni siano scaduti, eppure non è stato ancora emanato il decreto ministeriale;
inoltre, all'articolo 18, il decreto prevede che entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore lo stesso GSE, in collaborazione con ENEA e RSE, predisponga e sottoponga al Ministero una guida operativa per promuovere l'individuazione, la definizione e la presentazione di progetti. Nonostante la scadenza di tale termine, non risulta ancora pubblicata la guida operativa. Allo stesso modo, non risulta ancora formalmente attivato il servizio di assistenza del GSE, finalizzato a supportare i soggetti proponenti nella fase di predisposizione dei progetti;
infine, giova sottolineare che, entro la fine dell'anno, il Ministero deve anche emanare, d'intesa con la Conferenza unificata e sentita ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), il decreto attuativo del nuovo sistema a base d'aste, ai sensi dell'articolo 7 del decreto ministeriale 21 maggio 2021;
considerato che:
a livello europeo, la direttiva (UE) 2018/2002 aveva posto un obiettivo di risparmio energetico del 32,5 per cento al 2030. Nel mese di luglio 2021, la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione (COM(2021)558) della direttiva, nell'ambito del pacchetto "Realizzare il green deal europeo", conformemente alla sua nuova ambizione in ambito climatico di ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra dell'Unione europea di almeno il 55 per cento rispetto ai livelli del 1990 e di diventare climaticamente neutra entro il 2050 (modello "Fit for 55"). In tale contesto è stato proposto di innalzare gli obiettivi di riduzione del consumo di energia primaria e di energia finale entro il 2030, innalzandoli, rispettivamente, al 39 e al 36 per cento rispetto alle proiezioni aggiornate di riferimento del 2020. Inoltre, la proposta prevede il raddoppio dell'obbligo per gli Stati membri di conseguire nuovi risparmi energetici annuali, portandolo all'1,5 per cento del consumo di energia finale dal 2024 al 2030 e introduce requisiti esemplari per gli edifici pubblici, quali un obiettivo annuo di riduzione del consumo energetico dell'1,7 per cento;
il piano nazionale integrato per l'energia e il clima 2030 (PNIEC), che sarà necessario adeguare alla luce di alcuni dei nuovi obblighi, prevede obiettivi di risparmio del 43 per cento dei consumi di energia primaria al 2030 e del 39,7 per cento dei consumi di energia finale, rispetto al 2007;
l'efficientamento energetico contribuisce direttamente alla riduzione dei costi dell'energia elettrica e del gas in bolletta, tema di estremo rilievo nell'attuale momento storico e all'attenzione del Governo, con interventi mirati a fronteggiare l'attuale emergenza;
gli interventi di efficientamento energetico consentirebbero di alleviare gli effetti del caro bollette e dell'incremento dei costi dell'ETS (sistema comune di scambio di quote di emissione dell'Unione europea) tra le imprese per le imprese, riducendo nel tempo la necessità di intervento a compensazione da parte del Governo, e il meccanismo dei certificati bianchi potrebbe efficacemente supportare tali interventi, purché torni ad essere efficace,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di stimolare e promuovere la realizzazione di interventi di efficienza energetica oltre a contribuire alla riduzione dei costi in bolletta per il settore produttivo industriale, garantendo la veloce e piena attuazione normativa e regolatoria per la determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico, che possono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell'energia elettrica e del gas per gli anni 2021-2024.